Nella spiaggetta di Porto Empedocle, pesantemente compromessa dai lavori per il dissalatore, la natura è riuscita comunque a imporsi. Circa due mesi fa, una tartaruga Caretta caretta ha deposto le sue uova sulla sabbia, in un tratto di costa sottoposto a interventi invasivi. Il nido, rimasto non censito a causa dell’allontanamento del volontario ambientale da parte dei vigilantes di SICILIACQUE e ITALGAS, è passato inosservato fino al momento della schiusa.
Purtroppo, a causa del disorientamento provocato dai mezzi e dall’inquinamento luminoso del cantiere, molte tartarughine sono morte poco dopo la nascita. Tuttavia, una quindicina di esemplari ancora vivi sono stati ritrovati dal personale ENEL, che ha prontamente allertato la Capitaneria di Porto Empedocle.
Il ritrovamento riaccende il dibattito sulla necessità di tutelare i siti di nidificazione delle tartarughe marine, anche in presenza di cantieri e lavori pubblici. La vicenda pone interrogativi urgenti sul bilanciamento tra sviluppo infrastrutturale e protezione dell’ambiente marino.