Diversi colpi di fucile lo hanno raggiunto al volto, al torace ed alla mano ma non era lui il bersaglio. Una vicenda assurda che ha colpito il sig. L.G., un onesto lavoratore del settore agricolo nonché unica fonte di sostentamento per la sua famiglia, assolutamente estraneo ad ambienti criminali, gravemente ferito durante la sua attività lavorava.
Nel 2022 la sua vita è stata sconvolta poiché si è ritrovato al centro dell’agguato a causa di uno scambio di persona. Non era lui l’obiettivo del grave fatto, i killer hanno sparato credendolo il vero bersaglio, l’unica sua colpa trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Drammatica la dinamica dell’agguato avvenuto in una zona isolata in piena campagna, il sig. L.G., quel giorno, stava lavorando e svolgendo le proprie mansioni, non accorgendosi del pericolo sino a quando improvvisamente viene colpito a brucia pelo in varie par del corpo.
Gravemente ferito si finse morto e pur in fin di vita e con emorragia in corso riuscì con estrema difficoltà a chiamare i soccorsi.
Dopo lunghe cure e dopo aver strenuamente lottato per la vita il sig. L.G. si è ripreso ma profonde sono le cicatrici che segnano e mutilano il suo corpo ed ancora più profonde le cicatrici dell’animo.
Oggi, senza lavoro, si ritrova nuovamente a lottare per il riconoscimento di legittimi diritti che spettano a chi è vittima di violenza mafiosa. Con l’assistenza degli avvocati Davide Ciccarello e Simona Fulco ha ottenuto , sussistendo tu i presupposti ed i requisiti, l’accesso al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di stampo mafioso con riconoscimento di un indennizzo economico. Soddisfazione esprimono gli avvocati Ciccarello e Fulco, i quali affermano che questo è un primo passo che certamente non potrà far ritornare il Sig. L.G. come prima, non gli restuirà l’integrità fisica, certamente gli consentirà di avere un sostegno economico per affrontare le lunghe cure che lo attendono.
Adesso l’attenzione è rivolta alle prossime udienze dinanzi al Giudice del Lavoro per ottenere il riconoscimento della rendita per infortunio sul lavoro non riconosciuta dell’INAIL.
Osservano gli avvocati Ciccarello e Fulco che, nel momento dell’agguato, il sig. L.G. stava lavorando, eseguendo le proprie mansioni su direttive precise del datore di lavoro e non per sua libera scelta, conseguentemente il grave e violento fatto è ricollegabile all’occasione di lavoro ed indennizzabile come infortunio sul lavoro.
Non vi è ragione ‐ continuano i legali – per escludere dalla tutela l’infortunio accaduto in attualità di lavoro, allorché esso è provocato da fatti delittuosi di terzi, purché il fatto abbia colpito il lavoratore nel corso di una attività resa necessaria dall’espletamento del suo lavoro e, ovviamente, purché i moventi di quel fatto non siano riconducibili a ragioni extraprofessionali proprie del lavoratore.