ROMA (ITALPRESS) – Una nuova alleanza tra tecnologia e sostenibilità per fare la differenza nei nostri oceani.
The Ocean Cleanup, l’organizzazione no-profit impegnata a liberare mari e fiumi dalla plastica, ha annunciato una collaborazione con Amazon Web Services con l’obiettivo di rimuovere il 90% della plastica galleggiante dagli oceani entro il 2040.
Al centro del progetto, l’utilizzo delle più avanzate tecnologie di intelligenza artificiale, apprendimento automatico e cloud computing per individuare, tracciare e prevedere il movimento dei rifiuti plastici nelle acque oceaniche.
Particolare attenzione sarà data alla Great Pacific Garbage Patch, il gigantesco accumulo di plastica nell’Oceano Pacifico, che sta già compromettendo la salute degli ecosistemi marini e la funzione climatica dell’oceano stesso.
La partnership porterà allo sviluppo di un sistema avanzato per la “caccia agli hotspot”, grazie all’integrazione di dati satellitari, sensori IoT e modelli predittivi che guideranno le operazioni di pulizia quasi in tempo reale.
La collaborazione punta anche a migliorare i sistemi di protezione della fauna marina, automatizzando il monitoraggio e riducendo l’impatto delle operazioni sugli ecosistemi sensibili.
Ad oggi, The Ocean Cleanup ha già rimosso quasi 64 milioni di libbre di plastica dai mari. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, queste operazioni potranno diventare più rapide, più mirate e ancora più efficaci.
Un esempio concreto di come l’innovazione possa diventare strumento decisivo nella lotta per la salvaguardia degli oceani.
gsl
The Ocean Cleanup, l’organizzazione no-profit impegnata a liberare mari e fiumi dalla plastica, ha annunciato una collaborazione con Amazon Web Services con l’obiettivo di rimuovere il 90% della plastica galleggiante dagli oceani entro il 2040.
Al centro del progetto, l’utilizzo delle più avanzate tecnologie di intelligenza artificiale, apprendimento automatico e cloud computing per individuare, tracciare e prevedere il movimento dei rifiuti plastici nelle acque oceaniche.
Particolare attenzione sarà data alla Great Pacific Garbage Patch, il gigantesco accumulo di plastica nell’Oceano Pacifico, che sta già compromettendo la salute degli ecosistemi marini e la funzione climatica dell’oceano stesso.
La partnership porterà allo sviluppo di un sistema avanzato per la “caccia agli hotspot”, grazie all’integrazione di dati satellitari, sensori IoT e modelli predittivi che guideranno le operazioni di pulizia quasi in tempo reale.
La collaborazione punta anche a migliorare i sistemi di protezione della fauna marina, automatizzando il monitoraggio e riducendo l’impatto delle operazioni sugli ecosistemi sensibili.
Ad oggi, The Ocean Cleanup ha già rimosso quasi 64 milioni di libbre di plastica dai mari. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, queste operazioni potranno diventare più rapide, più mirate e ancora più efficaci.
Un esempio concreto di come l’innovazione possa diventare strumento decisivo nella lotta per la salvaguardia degli oceani.
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