BERGAMO (ITALPRESS) – L’attenzione alla sostenibilità premia le imprese e sarà un impegno sempre più importante alla luce della direttiva europea che dal 1° gennaio 2026 rende obbligatorio il bilancio di sostenibilità anche per le imprese non quotate che, però, superino due limiti fra 50 milioni di ricavi, 25 milioni di attivo e 250 dipendenti. Dal 2027, invece, toccherà anche alle piccole e medie imprese quotate in Borsa. E, a cascata, anche le PMI non obbligate dalla normativa saranno coinvolte in questo processo, perchè lungo tutta la filiera sarà chiesto di dimostrare il rispetto di determinati criteri di sostenibilità.
L’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo, che punti sulla sostenibilità, è stata fotografata alla prima edizione della BNC ESG Conference. Sfide e opportunità per le imprese, organizzata dallo Studio BNC – Berta, Nembrini, Colombini e associati e tenutasi il 29 ottobre presso Villa Moroni a Stezzano (BG). Una tendenza confermata dall’ultimo rapporto di GreenItaly e Fondazione Symbola: le imprese che fra il 2019 e il 2023 hanno fatto eco-investimenti (il 38,6% del totale) hanno ottenuto migliori risultati su fronte del fatturato (+32% contro +25%), delle esportazioni (+24% contro +20%) e dell’occupazione (+23% contro +15%). Un impegno nella sostenibilità che premia Bergamo: in termini di incidenza delle professioni verdi sul totale dei nuovi contratti stipulati nel 2023, la provincia di Bergamo risulta al terzo posto in Italia (45,1%) dopo Caltanissetta e Piacenza (ex aequo con il 50,9%) e Lodi (47,9%).
“Le nuove norme non vanno vissute come un adempimento calato dall’alto – ha detto Francesca Ghezzi, partner dello Studio BNC in apertura dei lavori – ma come un’opportunità da cogliere per rimanere competitivi. Istanze legate alle nuove sfide ambientali e opportunità economiche per le aziende trovano oggi una sintesi perfetta. I numeri dimostrano come ecologia ed economia possano e debbano viaggiare insieme per lo stesso obiettivo: la sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
Un impegno approfondito da Riccardo Rapelli, partner dello Studio BNC, nell’introdurre la tavola rotonda dedicata alle testimonianze delle imprese “Anche le PMI non quotate, non obbligate dalla normativa, devono affrontare il tema ESG perchè lo richiede il mercato e il contesto, quindi clienti, fornitori, dipendenti e soggetti finanziatori. I fornitori delle grandi imprese, infatti, devono adeguarsi perchè, oltre a essere valutati sull’indicatore economico e sulla qualità, vengono valutati anche per questioni ambientali, sociali e di governance. Parlare di ESG, dunque, è un tema fortemente strategico di sostenibilità economica”.
La transizione energetica pone le aziende di fronte a sfide complesse. “Oggi le Banche per concedere il credito sono chiamate alla verifica della rispondenza ambientale e dei criteri ESG. Anche i rischi ambientali, dunque, diventano rischi finanziari, non sono due cose diverse”, ha sottolineato il professor Mario Comana, ordinario di economia degli Intermediari finanziari della Università LUISS Guido Carli di Roma, che ha introdotto il focus con le testimonianze degli istituti di credito. Non basta il supporto finanziario per completare il percorso verso ESG. Le aziende vanno accompagnate in questo iter, per acquisire consapevolezza su cosa fare, come farlo e raccontarlo. Maria Martinelli, coordinatore scientifico del focus team ESG di Studio BNC ha infatti sottolineato: “Da quando si è definita l’agenda 2023 si è capito che i fondi pubblici non sarebbero mai stati adeguati. Oggi, dunque, c’è un tema di gestione dei rischi. Il focus è sui rischi ambientali, ma anche sociopolitici. L’evoluzione del rischio è correlata all’esperienza che tutti stiamo sperimentando anche nel vivere quotidiano”.
“La componente sociale diviene un asset strategico per le imprese, oltre la dimensione filantropica”, ha ricordato Marco Pasta, partner di Conlabora, Società Benefit partecipata dello studio BNC e coordinatore del panel sul no-profit: “La transizione ESG stimola sempre più un confronto progettuale tra profit e no profit per costruire insieme iniziative concrete capaci di coniugare valore economico e valore sociale misurabile, a beneficio delle nostre comunità e delle persone che vivono l’azienda e il territorio”.
“Per sintetizzare quanto si è detto oggi in una sola frase, posso affermare che senza ESG la condizione d’impresa diventa più rischiosa per il contesto economico in cui opera. E’ un tema contingente”, ha concluso Giorgio Berta. Alla conferenza sono intervenuti anche Alessandra Gallone, Consigliere ed esperto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica con delega all’economia circolare e Antonello Pezzini membro del Comitato economico e sociale europeo.
Ospiti delle tre tavole rotonde che hanno affrontato i diversi aspetti della questione:
Opportunità oltre l’adempimento: la nuova dimensione nel fare impresa, con le testimonianze di Maria Enrica Danese, Direttrice Corporate Communication & Sustainability di TIM; Simona Grossi, Amministratore delegato e Partner di Greenthesis Group; Olivo Foglieni, Presidente di FECS Group; Gerolamo Soliveri, Consigliere di NICRO con Riccardo Rapelli, partner Studio BNC;
Sostenibilità e accesso ai capitali, con i relatori Maria Martinelli del focus team ESG di Studio BNC, Mirco Leonelli, ESG Specialist di BPER Banca, Valeria Anfossi, coordinamento marketing Imprese Intesa San Paolo, Raffaele Barteselli, Responsabile transizione e sostenibilità Banco BPM e Barbara Sacchetto, ESG Italy Unicredit.
Valore Sociale: un asset strategico per la Competitività, con Marcella Messina, Assessora alle politiche sociali longevità, salute e sport del Comune di Bergamo. Lucio Moioli, Presidente Confcooperative di Bergamo, Federica Bruletti, segretario generale di Fondazione Comunità Bergamasca e Stefano Remuzzi, direttore Ufficio Pastorale Sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo, Marco Pasta partner Conlabora società partecipata da Studio BNC.
Moderatore della conferenza il giornalista Nicolas Lozito intervenuto con l’intervento “Sostenibile è competitivo”.
-foto ufficio stampa Studio Belive –
(ITALPRESS).
Imprese e territori, più sostenibile significa più competitivo
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