Nel pomeriggio di oggi, il corpo del beato giudice Rosario Livatino è stato estumulato dalla cappella di famiglia nel cimitero di Canicattì per essere trasferito nella chiesa di Santa Chiara, dove sarà venerato dai fedeli. Un evento solenne che ha visto la partecipazione delle più alte cariche civili, militari e religiose della provincia, a testimonianza del profondo legame della comunità con il giudice martire.
La cerimonia è iniziata con la preghiera dell’Arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, il quale ha aperto la cappella della famiglia Livatino, dando inizio al momento di preghiera. Subito dopo, sono entrati in azione gli operai per l’estumulazione del corpo, che è stato collocato in una cassa di rinforzo in zinco, dopo un attento lavoro di sistemazione.
Un corteo silenzioso ha seguito il trasferimento del corpo del Beato, che è stato trasportato in un mezzo di rappresentanza, senza la partecipazione della folla. Il percorso ha attraversato le principali vie di Canicattì: via Nazionale, via Capitano Ippolito, piazza IV Novembre e corso Umberto. Il momento culminante del corteo è stato davanti al Municipio, dove il corpo è stato posto su un carrello processionale, spinto a mano dai fedeli, per essere accolto con grande devozione davanti alla chiesa di San Diego.
Il corteo ha proseguito con un breve momento di preghiera comunitaria e poi è stato il turno del corteo pubblico, che ha attraversato viale Regina Margherita, con una sosta significativa davanti alla casa natale del Beato, per proseguire lungo viale della Vittoria e via Guggino fino alla chiesa di Santa Chiara.
All’ingresso del corpo del Beato nella chiesa di Santa Chiara, si è svolto un altro momento di preghiera, durante il quale sono stati nominati i membri del tribunale ecclesiastico, che procederanno alla ricognizione canonica. Successivamente, la cerimonia è proseguita in forma privata per la fase finale della ricognizione, un passo fondamentale nel cammino di beatificazione di Rosario Livatino.
L’intero evento ha rappresentato un omaggio toccante e solenne alla memoria del giudice che ha sacrificato la propria vita nella lotta contro la mafia, restando un faro di giustizia e integrità morale per le generazioni future. La sua figura continua ad essere un esempio di coraggio e fede per l’intera comunità.