AGRIGENTO – A un anno esatto dalla grande manifestazione cittadina contro la crisi idrica, la CGIL di Agrigento torna a farsi sentire, con un intervento duro e diretto del suo segretario generale, Alfonso Buscemi, che non risparmia critiche all’amministrazione regionale e alla società AICA.
“È passato un anno dalla grande mobilitazione che ha visto migliaia di cittadini scendere in piazza per denunciare la gravissima crisi idrica che affligge gran parte del nostro territorio. Allora la richiesta era chiara: un dissalatore immediatamente operativo e il rifacimento della rete idrica principale in numerosi comuni, ancora oggi afflitti da disservizi inaccettabili”, ricorda Buscemi.
Eppure, a dodici mesi di distanza, il sindacato osserva con “stupore” le recenti dichiarazioni del presidente del CdA di AICA, che ha espresso soddisfazione per l’entrata in funzione del dissalatore, ringraziando il presidente della Regione, Renato Schifani.
“Di cosa dovremmo essere grati? Il Presidente Schifani è pagato dalla collettività per far funzionare la macchina regionale”, polemizza Buscemi, sottolineando come le parole di apprezzamento istituzionale sembrino “scollegate dalla realtà quotidiana vissuta da cittadini e lavoratori”.
“Il dissalatore non basta, siamo lontani dalla normalità”
Per la CGIL, l’entrata a regime dell’impianto è sì un passo avanti, ma insufficiente.
“Viene spontaneo dire che la montagna ha partorito il topolino – afferma il segretario – perché la crisi idrica è ancora tutta qui. Siamo ben lontani da una situazione di normalità, da un’erogazione regolare che garantisca almeno il minimo vitale. Non chiediamo l’acqua corrente 24 ore su 24, ma servizi essenziali degni di un territorio civile.”
Al centro della denuncia, anche lo stato disastroso delle infrastrutture. Il sindacato chiede un piano serio e immediato di intervento sulle reti idriche colabrodo e chiarezza sui conti e sulle prospettive di AICA, che versa in una pesante crisi economico-finanziaria.
“Se non c’è consapevolezza della situazione e si continua a dare la colpa alle difficoltà climatiche, non si va da nessuna parte”, avverte Buscemi.
“Lavoratori senza stipendio, come si può garantire il servizio?”
Non meno grave, secondo la CGIL, è la condizione dei lavoratori del settore, che non hanno ancora ricevuto lo stipendio di luglio e sono in ritardo anche su quello di giugno.
“È lecito chiedersi come si possa garantire stabilità e qualità a un servizio così fondamentale se nemmeno chi lo gestisce è messo nelle condizioni di lavorare con serenità”, denuncia il sindacalista.
Appello alla trasparenza
Da qui l’appello al presidente del CdA di AICA per un confronto “trasparente e puntuale” su come si intenda affrontare i nodi strutturali della crisi.
“Basta parole di circostanza e rassicurazioni generiche. Il territorio non può più aspettare. Servono risposte serie e tempi certi. I cittadini e i lavoratori meritano rispetto.”