“Il remare contro ‘Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025’, spesso con pregiudizio, e anche utilizzando a pretesto avvenimenti del tutto avulsi dal contesto di competenza comunale come i recentissimi strafalcioni su alcuni cartelli stradali, si prospetta come una pratica ricorrente anche nel 2025 come lo è stata nel 2024. A fronte di ciò non intendiamo demordere affatto, né scoraggiarci, né inseguire ogni polemica o invettiva sterile e per nulla costruttiva. ‘Agrigento Capitale italiana della Cultura’ è una partita, e noi abbiamo deciso di giocare per vincere. Dopo la designazione e la programmazione, la partita è appena iniziata. Attendiamo a breve il presidente Sergio Mattarella e il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Sugli spalti, come per ogni partita che si rispetti, vi sono coloro che tifano a favore e altri contro. Noi giochiamo puntando dritti verso la rete, senza distrazioni. Al termine, il risultato sarà l’unico giudice”.