Le dichiarazioni del presidente di AICA, rese al TG 1, che ci auguriamo siano veritiere per ciò che riguarda “le grosse strutture e le aziende turistiche … che a suo dire “carenze di acqua non ne hanno avuto!” E la popolazione? Le famiglie? E tutte le altre realtà presenti sul territorio che non vedono acqua chi da 10, chi da 15, chi da 20 e chi da 25 giorni… questi “carenze di acqua … non ne hanno avuto? Se tali dichiarazioni volevano cercare di rassicurare chi si appresta a venire ad Agrigento possono avere un senso; Se, invece, vogliono essere un tentativo per ridimensionare la criticità della situazione nei confronti di una popolazione esasperata, sono servite solo a provocare le reazioni di chi non vede a breve soluzioni che possano tamponare un’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese del territorio.
Anche dall’ ultima assemblea dell’ Ati non si colgono segnali incoraggianti perché si è parlato solo di mettere in rete qualche pozzo (la cui acqua deve avere l’ok dagli organi deputati) e di acquistare (non si è capito quando e quanti) mini dissalatori (con una portata di 15 metri cubi al secondo), soluzioni che certamente non risolveranno il problema nell’ immediato (la crisi è adesso)… passando i mesi più caldi e la siccità e tornando la pioggia, si potranno fare altri adeguati piani per non avere più crisi come la presente. Non si può più tergiversare rispetto all’ adozione di soluzioni eccezionali per fronteggiare una situazione non più gestibile.
Occorre subito attivare la protezione civile e il genio militare per adottare misure straordinarie prima che insorgano problemi seri per il mantenimento dell’ ordine pubblico. La cabina di regia istituita appositamente per Agrigento dal presidente Schifani, ha prodotto un discreto lavoro recuperando risorse dal FSC per finanziare opere a servizio del sistema idrico della provincia, ma si tratta di infrastrutture che daranno sollievo almeno tra un anno.
In realtà questo impegno avrebbe dovuto essere preso con diversi mesi di anticipo rispetto ad una deriva siccitosa ampiamente annunciata. In attesa che tali opere vengano messe in cantiere e che si possano realizzare oggi devono essere prese misure corrispondenti alla drammatica emergenza. In ultimo, e non per ultimo, sarebbe opportuno dare segnali rassicuranti, ma non solo a parole, per non danneggiare più di tanto la stagione turistica in corso e per comunicare che per il 2025 si sta lavorando anche perché non si ripetano tali problemi.