All’alba di oggi, giovedì 10 luglio 2025, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Agrigento, con il supporto del Nucleo Eliportato Cacciatori di Sicilia e delle unità cinofile dei Comandi di Palermo e Nicolosi, hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo.
L’operazione ha interessato diverse località tra le province di Agrigento e Caltanissetta — in particolare Agrigento, Favara, Canicattì, Porto Empedocle e San Cataldo — e ha portato al fermo di 13 soggetti, tutti italiani, di cui 5 già detenuti. Gli indagati sono gravemente sospettati di far parte dell’organizzazione mafiosa “Cosa nostra” e di essere coinvolti in un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Durante le numerose perquisizioni personali e domiciliari disposte dalla DDA, i militari hanno sequestrato un fucile mitragliatore Kalashnikov con due caricatori, rinvenuto nascosto in un casolare abbandonato riconducibile a uno degli indagati. All’interno dello stesso casolare sono stati trovati anche 16 panetti di hashish confezionati in cellophane.
Nel corso delle operazioni, sono stati inoltre sequestrati:
- Circa 18.000 euro in contanti a uno degli indagati;
- Altri 12.500 e 12.000 euro, rinvenuti presso altri due fermati, in banconote di vario taglio, senza giustificata provenienza;
- Due caschi e un giubbetto antiproiettile.
Aggiornamento:
Sempre nello stesso terreno in cui è stato trovato il Kalashnikov, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato migliaia di munizioni di vario calibro, occultate in più punti.
L’arma da guerra, priva di protezioni o involucri, è stata sequestrata per ulteriori accertamenti. Le indagini proseguono per fare piena luce su ruoli, responsabilità e collegamenti con le articolazioni mafiose del territorio.