Nel 1831, un’eruzione sottomarina nel canale di Sicilia portò alla nascita dell’isola Ferdinandea, un evento che attirò scienziati e suscitò contese territoriali tra inglesi, siciliani e francesi. Tuttavia, la fragilità del materiale vulcanico che costituiva l’isola ne causò la rapida disgregazione, lasciando oggi solo un fondale vulcanico ricco di biodiversità e storia. I resti di Ferdinandea rappresentano un ecosistema unico, minacciato dalle attività di pesca illegali e dal cambiamento climatico, e un luogo di straordinario valore scientifico, storico e culturale.
Si propone di candidare il sito a Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, promuovendo la creazione di un’Area Marina Protetta. Tale candidatura mira a tutelare un tratto di mare con rilevante importanza geologica e biologica, senza interferire con le attività di pesca sostenibili. Come il Mar dei Sargassi o la Grande Barriera Corallina, Ferdinandea ha le caratteristiche per essere riconosciuta a livello internazionale e protetta. L’iniziativa rappresenta un passo verso la salvaguardia non solo di un fragile ecosistema, ma anche di un simbolo di pace e cooperazione internazionale.