PARIGI (FRANCIA (ITALPRESS) – “Prima di entrare ero divorato dall’ansia, paura no, ma ansia di sbagliare, la pressione di chi stava a guardare, gli avversari. Poi una volta salito in pedana è sparito tutto e ho lanciato il più forte possibile”. E lo ha fatto davvero Rigivan Ganeshamoorthy, per tutti RIGI, l’azzurro che allo Stade de France, nel lancio del disco, ha battuto tre volte il record del mondo, portandolo a uno straordinario 27.06 e vincendo l’oro, prima medaglia per l’atletica azzurra alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Romano, 25 anni, ha conquistato tutti non solo per le imprese sportive, ma anche per il suo sorriso e la sua schiettezza. “Questa è la mia prima medaglia internazionale, e infatti pesa molto! Spero che anche i miei compagni facciano del loro meglio. Prima di arrivare a Parigi avevo un obiettivo, che penso abbiano tutti gli atleti, ma di certo non fare quello che è successo, quello è stato inaspettato diciamo”. Rigi ha le idee chiare su come vorrebbe lo sport e il movimento paralimpico. “Credo che lo sport paralimpico debba crescere ancora molto perchè ancora viene guardato con un occhio diverso. Si sente dire ‘Lui è disabile, lui è amputato’, tutte discriminazioni che per me non dovrebbero esistere, per me siamo tutti uguali. Credo che dovremmo tornare al 1960 quando Olimpiadi e Paralimpiadi si svolgevano insieme. È successo a Roma 64 anni fa e ora nel 2024 ancora ci troviamo di fronte a discriminazioni”, ha concluso.
gm/srp/mrv
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